IL NOSTRO CONSIGLIO IN BREVE
La flessibilità metabolica è l’abilità del nostro organismo di adattare il metabolismo in base alla disponibilità di nutrienti e alla richiesta energetica. È una condizione essenziale e per mantenerla (o migliorarla) le strategie principali da applicare in maniera combinata sono: svolgere regolarmente attività fisica, intervenire sui kg di troppo e sui processi di detossificazione, tramite un’alimentazione bilanciata e una adeguata integrazione periodica.
La flessibilità metabolica è la capacità del nostro organismo di usare e spendere al meglio i substrati nutritivi che gli diamo, cioè i carboidrati, i grassi e le proteine (vuoi approfondire l'argomento?)
I principali fattori che regolano la flessibilità metabolica sono:
- il dispendio energetico giornaliero;
- l’introito energetico e la composizione degli alimenti che assumiamo;
- la quantità e la qualità di attività fisica svolta;
- il bilanciamento stress/rilassamento nell’arco della giornata.
Una persona può ridurre o perdere la propria flessibilità metabolica per diverse cause: tra queste abbiamo i comportamenti sedentari, le cattive abitudini nutrizionali (sovranutrizione, abuso di cibo spazzatura, restrizione calorica estrema…), la privazione del sonno, l’esposizione al freddo e alla luce, stress cronico, etc.
Come fare per migliorare la nostra flessibilità metabolica
Abbiamo due strategie che per quanto possibile vanno applicate insieme per mantenere e migliorare la nostra flessibilità metabolica:
- Attività fisica/esercizio fisico regolari
- Alimentazione bilanciata e mirata
Il ruolo dell’attività fisica per migliorare la flessibilità metabolica
Svolgere esercizio fisico regolare consente di aumentare e migliorare la flessibilità metabolica. Gli studi dimostrano che sia gli allenamenti di forza che di resistenza se eseguiti regolarmente hanno un effetto positivo sulla flessibilità metabolica, migliorando sia il controllo glicemico, sia l’attività mitocondriale.
Questo incremento della flessibilità metabolica avviene grazie a risposte adattative all’esercizio fisico riscontrabili sia a livello muscolare che nel tessuto adiposo.
L’attività fisica è in grado di aumentare di molto (fino a 25 volte) il dispendio energetico che abbiamo a riposo e l’influenza che tutto questo può avere sulla flessibilità metabolica è evidente.
In particolare la richiesta metabolica durante l’esercizio fisico intenso diventa tale da portare il corpo ad utilizzare più efficacemente i diversi substrati energetici.
La flessibilità metabolica, in questo contesto, è influenzata principalmente dall’intensità e dalla durata dell’esercizio.
Possiamo quindi dire che l’attività fisica è in grado di:
- contrastare la resistenza insulinica;
- migliorare lo stoccaggio di glicogeno muscolare;
- incentivare la capacità di utilizzo dei lipidi come fonte di energia.
Alimentazione bilanciata e flessibilità metabolica
La perdita di peso, ma soprattutto di centimetri di girovita, è un importante passo in avanti per riconquistare la propria flessibilità metabolica.
Se il desiderio è quello di aumentare la propria flessibilità metabolica, unitamente all’esercizio fisico, una dieta a ribilanciamento calorico e che preferisca alimenti ad alto valore nutrizionale è in grado di venirci in aiuto, anche se non sembra essere altrettanto efficace ad ottimizzare l’ossidazione degli acidi grassi a livello muscolare, come avviene invece con l’esercizio fisico.
L’utilizzo di alimenti funzionali che stimolino uno switch metabolico e facilitino i processi di detossificazione (scopri di più), appare essere sempre più un elemento che facilita il mantenimento di una buona flessibilità metabolica.
Tutto questo va comunque discusso e pianificato insieme ad un esperto specificamente formato (farmacista, nutrizionista, dietista o dietologo), per il semplice motivo che a seconda della propria condizione l’approccio deve essere mirato e finemente tarato per ottenere il meglio.
Scopri il percorso per ritrovare il tuo equilibrio
Bodyplan è un metodo di valutazione che analizza il tuo stato di forma fisica e identifica gli elementi su cui agire per ripristinare l’equilibrio.