Abbiamo già parlato delle mascherine chirurgiche come dispositivo di protezione individuale da utilizzare per evitare la diffusione di agenti patogeni.
Le linee guida sui comportamenti da adottare sono chiare e ricordiamo quanto sia fondamentale rispettarle, ma vi è poca traccia della ventilazione degli ambienti chiusi per prevenire il contagio da SARS-CoV-2.
Cosa sappiamo sull’argomento ad oggi? Alle altre raccomandazioni per la protezione individuale si potrebbe aggiungere quella di arieggiare i locali privati, pubblici e lavorativi con mezzi idonei? Facciamo il punto.
Come si trasmette il virus? Le modalità principali
I modi in cui si entra in contatto con il virus sono fondamentalmente due:
- un contatto stretto con la saliva di un soggetto infetto, ad esempio a causa di un colpo di tosse o di uno starnuto (ricordiamo sempre di rispettare la distanza di sicurezza)
- un contatto diretto con un soggetto portatore del virus (per esempio toccando uno stesso oggetto su cui si è depositato aerosol infetto) e portare successivamente la propria mano a contatto con la bocca, il naso e gli occhi, favorendo l’ingresso del virus (ricordiamo sempre di igienizzare le nostre mani).
Ma il virus resiste e sopravvive negli ambienti chiusi?
Se le modalità di trasmissione del virus che abbiamo appena visto sono certe e comprovate, abbiamo molte meno informazioni sul rischio di contagio in un ambiente chiuso. Ma qualcosa lo sappiamo, vediamolo insieme.
Gli studi sull’argomento indicano che con uno starnuto si possono liberare nell’aria fino a 2 milioni di goccioline, meno di un milione da un colpo di tosse e circa 3.000 dal parlare a voce alta.
E’ stato dimostrato che le particelle virali inferiori a 0,1 micron (quindi molto piccole) possono permanere negli ambienti come aerosol secondario (per approfondire leggete questo articolo).
La capacità delle particelle virali di raggiungere concentrazioni pericolose a distanza in ambienti confinati è ancora in fase di studio, ma alla luce dei primi risultati è bene attivarsi con delle norme comportamentali che prevedano la ventilazione dei luoghi chiusi.
L’importanza del ricambio dell’aria
L’Istituto Superiore di Sanità raccomanda di garantire un buon ricambio d’aria in tutti gli ambienti e luoghi di lavoro: casa, uffici, fabbriche, strutture sanitarie, farmacie, parafarmacie, banche, poste, supermercati, mezzi di trasporto e di aprire regolarmente le finestre scegliendo quelle più distanti dalle strade trafficate.
Queste indicazioni nascono dalla consapevolezza che la diffusione di agenti patogeni dovuta alla persistenza nell’aria - e dalla risospensione delle particelle virali - è una questione non trascurabile anche se è impossibile al momento stabilire quanto il virus sopravviva nell’aria.
Come ventilare efficacemente gli ambienti chiusi
Ecco alcune importanti misure comportamentali che dovremmo adottare relative al ricambio dell’aria negli ambienti chiusi:
- Dai 6 ai 12 ricambi d’aria all’ora per garantire una sufficiente areazione
- Ove possibile tenere sempre finestre e porte aperte per favorire il ricambio
- Pulire regolarmente le prese e le griglie di ventilazione degli impianti di condizionamento con un panno inumidito con acqua e sapone oppure con alcol etilico almeno al 70%.
- Nei luoghi pubblici e di lavoro questi accorgimenti vanno intensificati: uffici, attività produttive, supermercati e attività commerciali in generale dovrebbero mantenere accesi e in buono stato di funzionamento gli impianti di ventilazione meccanica controllata, controllare i parametri microclimatici (temperatura, umidità relativa, anidride carbonica) ed eliminare il ricircolo dell’aria.
Conclusioni
Stando alle informazioni attualmente disponibili è sicuramente raccomandato un aumento della ventilazione in tutti i locali privati, pubblici e di lavoro. Fondamentale è anche il rispetto, se non addirittura l’aumento, della distanza di sicurezza nei locali chiusi ancor di più se poco areati e non sanificati periodicamente.
Ricordiamoci, quindi, che aprire regolarmente le finestre è un gesto semplice, ma che può rivelarsi importante in un momento come questo.
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FONTI
https://www.nytimes.com/2020/03/04/opinion/coronavirus-buildings.html
Hua Qian, Xiaohong Zheng. Ventilation control for airborne transmission of human exhaled bio-aerosols in buildings. J Thorac Dis. 2018 Jul; 10(Suppl 19): S2295–S2304.
Aprire le finestre in tempi di Coronavirus, Scienza in rete
Coronavirus: porte e finestre aperte riducono il rischio di contagio?, Fondazione Umberto Veronesi magazine